Il progetto per la realizzazione del corrimano all’interno del Torricino di Urbino è nato da una richiesta di un nostro installatore, Aplomb di Pesaro, nel Gennaio 2021. Dopo alcune analisi fatte insieme all’installatore per capire come potevamo realizzare una illuminazione all’interno del Torricino, abbiamo richiesto un incontro con la committenza; Le Belle Arti di Urbino.
Durante questo incontro sono stati definiti i vincoli progettuali come ad esempio l’impossibilità di intervenire nelle pareti perimetrali inserendo corpi illuminanti sporgenti, essendo una scala di piccole dimensioni; inoltre avrebbero voluto che il tutto si potesse illuminare con un prodotto più invisibile possibile, questo anche perché si voleva portare al minimo l’impatto visivo di questo intervento.
Il responsabile dei lavori di riqualificazione, l’Architetto Primari Francesco, con il quale abbiamo sempre avuto confronti molto costruttivi, ci suggerì di applicare una strip led nel corrimano della scala. Le difficoltà della realizzazione di questa idea erano in primis che non esisteva un corpo che potesse adattarsi ad un corrimano in ferro battuto del 1500 e che potesse a sua volta contenere una strip led in bassa tensione (questo perché le strip led a 24V hanno bisogno di un alimentatore ogni 5 metri). Quindi sul piano tecnico sono emerse diverse problematiche da risolvere per poter realizzare questa grande opera.
Trovare una soluzione invisibile che si integrasse nel contesto del Torricino, che emettesse una luce morbida, continuativa, non abbagliante, confortevole e che risaltasse la bellezza di questa opera architettonica rendendo una esperienza emozionante la sua percorrenza. Nel maggio del 2021 inizia una importante ricerca, fatta prima di tutto dal confronto con i nostri fornitori, questo infatti ci aiutò a trovare una strada da percorrere quella della customizzazione, unica soluzione possibile ma non affatto la più semplice. Eravamo consapevoli che questa ci avrebbe portato ad affrontare costi elevati ma anche ad impiegare tempo ed energie maggiori.
Così un fornitore suggerì di realizzare i primi prototipi con una stampante 3D, essendo uno strumento molto utilizzato in quanto veloce e efficace in fase di progettazione. A questo punto venne l’idea di utilizzare questa tecnologia come soluzione per realizzare il prodotto finale e non solamente per la prototipazione di esso. Dopo aver informato L’architetto Primari di questa idea ed aver ottenuto il supporto economico della committenza, iniziammo la sfida.
Trovammo un fornitore che ingegnerizzò un prototipo dopo aver affrontato un primo sopralluogo. Grazie alla stampante 3D abbiamo potuto realizzare in poco tempo un prodotto completamente custom, nella forma, nel colore, e che fosse la risultante di valutazione tecniche come il dover alloggiare una strip led non più da 24V ma da 48V (questo per poter utilizzare un unico alimentatore per 30mt di bobina senza interruzioni) e creare all’interno del profilo un cavedio per passera il cavo di alimentazione.
A questo punto abbiamo iniziato a sperimentare sulla forma; questa doveva adattarsi all’interno di un corrimano realizzato oltre 500 anni fa, risultando quasi impercettibile. Far sposare una ringhiera del 1500 con una tecnologia del 2022 era come voler far incontrare due mondi, ma noi dovevamo farcela. La grande sfida era disegnare una forma adatta, rispettare i colori della ringhiera, realizzare un prodotto non troppo perfetto che nascondesse la fonte luminosa e valorizzasse il passaggio: il tutto per rendere protagonisti i 235 scalini che si sviluppano per oltre 40 metri.
Nell’ottobre del 2021 abbiamo realizzato un prototipo definitivo dalle giuste proporzioni, composto da spezzoni che si abbracciano in modo naturale alla ringhiera. Ora dovevamo trovare la soluzione più invisibile per agganciare 106 pezzi da 38 cm l’uno al corrimano in ferro. Ci vollero altre 3 prove sul posto per trovare quasi la perfezione, ma senza peccare di presunzione alla fine l’abbiamo quasi raggiunta. Le fotografie, il filmato e tutta la documentazione che vedrete parla da sola.
Il ringraziamento va a tutte quelle persone che hanno creduto in me e alla “follia creativa” dell’Architetto Primari e a tutte le persone che hanno collaborato attivamente al progetto, trovando SEMPRE soluzioni e non problemi.