Tra Ottobre e Novembre 2024, l'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Rimini torna a promuovere l'iniziativa Riuso del Moderno, giunta quest'anno alla terza edizione. L'evento si articola da una parte attraverso un nucleo di mostre tematiche allestite, durante tutto il mese di Ottobre, presso l'Ala Moderna del Museo della Città, e dall'altra attraverso alcuni incontri seminariali programmati durante i mesi di Ottobre e Novembre.
L'intento dell'iniziativa è quello di indagare e verificare gli aspetti di una molteplice azione di valorizzazione di un patrimonio architettonico inteso come eredità storica da preservare e trasmettere alle future generazioni, in continuità con quanto emerso già durante l'VIII Congresso Nazionale degli Architetti PPC (Roma, 2018), là dove è stata posta particolare attenzione al tema della "rigenerazione urbana da considerarsi come alternativa virtuosa alle espansioni incontrollate e all'ulteriore consumo di suolo" (Manifesto conclusivo). Al tempo stesso, l'evento di configura anche come importante occasione per "tornare a parlare pubblicamente di territorio, accendendo un faro per una nuova domanda di Architettura, intesa come richiesta di cultura, qualità, trasparenza e legalità".
A differenza delle edizioni precedenti, Riuso del Moderno 3 si caratterizza per una maggiore attenzione riservata al confronto interdisciplinare, con uno spazio particolare riservato al mondo dell'arte.
LA RIGENERAZIONE URBANA
La rigenerazione urbana come orizzonte operativo all'interno del quale ripensare lo stesso riuso dei singoli interventi, con uno sguardo particolare rivolto agli ambiti dei centri storici.
Riuso del Moderno 3 pone l'accento sulla rigenerazione urbana come opportunità per migliorare la riqualificazione delle città, contrastando degrado edilizio, urbanistico e sociale. Il progetto promuove la conservazione del patrimonio esistente e interventi strategici, in linea con la Legge Regionale dell'Emilia-Romagna n.24/2017, per aumentare la sostenibilità e vivibilità urbana. Favorisce concorsi di architettura e progettazione partecipata, criticando la figura autoreferenziale dell'archistar e proponendo un approccio professionale diffuso. I focus includono il grattacielo come esempio di coabitazione multietnica e il recupero degli edifici industriali dismessi. La rigenerazione viene affrontata interdisciplinarmente, con contributi di arte e fotografia, e particolare attenzione a Rimini e al suo centro storico, coinvolgendo enti accademici come il Politecnico di Torino e la Scuola di Architettura di Mendrisio.
IL GRATTACIELO
Il grattacielo quale esperienza costruttiva che ingloba in sé sia una visione di territorio tipica della modernità, sia il configurarsi come vero e proprio "laboratorio" di convivenza sociale e civile.
Uno dei principali focus di "Riuso del Moderno" è il grattacielo, tipologia architettonica simbolo della modernità. L'evento si concentra su edifici emblematici della costa romagnola, come i grattacieli di Cesenatico, Cervia-Milano Marittima e Rimini. Il programma prevede seminari sull'architettura, l'urbanistica e la coabitazione multietnica, con particolare attenzione alla conservazione e adeguamento sismico. Sono inoltre previsti contributi artistici e cinematografici, con la proiezione di film dedicati ai grattacieli e un contest fotografico aperto a professionisti e appassionati.
EDIFICI INDUSTRIALI DISMESSI
Gli edifici industriali dismessi come patrimonio di comunità, sempre più oggetto d'interesse nel quadro di rinnovati processi di rigenerazione urbana.
Il fenomeno dell'abbandono di aree industriali, conseguente ai cambiamenti nei processi produttivi, ha generato numerosi "vuoti urbani" caratterizzati da degrado e impatti negativi sulle comunità locali. Tuttavia, molte comunità si sono attivate proponendo soluzioni di rigenerazione urbana per restituire valore a questi spazi, trasformandoli in musei, centri culturali e altre attività. Questi progetti di riqualificazione offrono opportunità per aziende e servizi, senza consumo di suolo. L'evento "Riuso del Moderno 3" esplora questi processi di rigenerazione, concentrandosi su casi studio come le ex Officine Reggiane, la Fornace di Bellaria e l'area STAVECO di Bologna.
MUTOID
L'esperienza radicale del gruppo Mutoid testimonianza concreta, sul piano della "provocazione" artistica, quale profetica "critica operativa" ad una dilagante cultura dello scarto, che contraddistingue buona parte della nostra società contemporanea.
Mutoid è un collettivo artistico fondato negli anni '80, famoso per trasformare rifiuti urbani in opere d'arte. Il gruppo, basato a Santarcangelo di Romagna, si distingue per la capacità di riciclare materiali come rottami metallici, gomma e plastica per creare sculture, mobili e creature meccaniche. Il loro insediamento, chiamato Mutonia, è un museo a cielo aperto di arte post-industriale, con un forte legame con il riciclo e il rispetto dell'ambiente. L'evento include una mostra fotografica e una visita al sito di Santarcangelo.