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Artemide lascia un segno nell’illuminazione tecnica con il nuovissimo e rivoluzionario sistema a binario elettrificato. Funivia è disegnata dall’architetto Carlotta De Bevilacqua, CEO dell’azienda e designer di alcuni dei prodotti più innovativi di Artemide sia nel decorativo che nell’architetturale. Funivia - in questo contesto - è il connubio perfetto tra design e tecnica e lo diciamo per le spiccate caratteristiche performanti e per l’aspetto estetico certamente innovativo.
Artemide lascia un segno nell’illuminazione tecnica con il nuovissimo e rivoluzionario sistema a binario elettrificato. Funivia è disegnata dall’architetto Carlotta De Bevilacqua, CEO dell’azienda e designer di alcuni dei prodotti più innovativi di Artemide sia nel decorativo che nell’architetturale. Funivia - in questo contesto - è il connubio perfetto tra design e tecnica e lo diciamo per le spiccate caratteristiche performanti e per l’aspetto estetico certamente innovativo.
Non è una lampada, è un programma che consente di arrivare all’ultimo momento in uno spazio e di allestirlo: un cavo che risolve sia la funzione meccanica di sostenere i punti di luce, sia quella di distribuzione dell’energia: da un unico punto si può portare la luce ovunque, e gli elementi di luce possono essere diversi: si agganciano tutti a un “lucchetto” che prende l’energia dal cavo e li alimenta
Carlotta De Bevilacqua
Non è una lampada, è un programma che consente di arrivare all’ultimo momento in uno spazio e di allestirlo: un cavo che risolve sia la funzione meccanica di sostenere i punti di luce, sia quella di distribuzione dell’energia: da un unico punto si può portare la luce ovunque, e gli elementi di luce possono essere diversi: si agganciano tutti a un “lucchetto” che prende l’energia dal cavo e li alimenta
Carlotta De Bevilacqua
Si ispira all’alpinismo per la libertà con la quale possiamo giocare con la luce, da qui il nome. La corda che è il cavo elettrificato e i chiodi, ossia gli elementi di fissaggio alle pareti, sono la base con cui superare i limiti dati dalla rigidità dei sistemi. Lo stesso cavo ha una sezione minima, ma è capace di resistere a forti tensioni meccaniche, stress termici e, non dovendo essere tagliato, scorre all’interno dei giunti.
Una delle caratteristiche che lo rende unico è dato proprio da questi giunti fissati a parete che possono orientarsi in tutte le direzioni fino ad un massimo di 45°, per muoversi nello spazio in estrema libertà senza dover correre paralleli a pareti o a soffitto. Funivia ha quindi il dono della libertà progettuale, rompendo gli schemi comuni ai sistemi di illuminazione tradizionali e risultando la scelta ideale anche per le architetture più complicate.
Si ispira all’alpinismo per la libertà con la quale possiamo giocare con la luce, da qui il nome. La corda che è il cavo elettrificato e i chiodi, ossia gli elementi di fissaggio alle pareti, sono la base con cui superare i limiti dati dalla rigidità dei sistemi. Lo stesso cavo ha una sezione minima, ma è capace di resistere a forti tensioni meccaniche, stress termici e, non dovendo essere tagliato, scorre all’interno dei giunti.
Una delle caratteristiche che lo rende unico è dato proprio da questi giunti fissati a parete che possono orientarsi in tutte le direzioni fino ad un massimo di 45°, per muoversi nello spazio in estrema libertà senza dover correre paralleli a pareti o a soffitto. Funivia ha quindi il dono della libertà progettuale, rompendo gli schemi comuni ai sistemi di illuminazione tradizionali e risultando la scelta ideale anche per le architetture più complicate.
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Vector è una linea di prodotto già collaudata nei precedenti sistemi luminosi di Artemide, infatti la troviamo in “A.24” e in “Turn Around” nei quali le caratteriste illuminotecniche rimangono invariate. Si configura in tre potenze: 7W, 10W, 23W e con esse varia anche la dimensione del corpo illuminante, che nella declinazione più piccola arriva ad avere un diametro di appena 3 cm, mentre in quello più potente è di 5,5 cm. Lo stesso vale per il Vector sospeso, anch’esso di colore bianco o nero, che si staglia nel vuoto per protrarsi verso la superficie da illuminare con una moltitudine di fasci, dati da ottiche chiuse o aperte. Per ogni tipologia di proiettore, infine, si può scegliere la temperatura di luce (2700K, 3000K e 4000K) dando, ancora una volta, totale libertà di progettazione.
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Se il proiettore Vector emette una luce a “spot”, lo stesso non si può dire di Sharping, un modulo luminoso lineare che risulta dall’evoluzione di Sharp, famiglia già nota nell’universo Artemide come incasso, plafone o con l’attacco per il sistema A.24 disegnata nel 2016 dalla stessa De Bevilacqua. La complementarità con cui Sharping si inserisce in Funivia è data proprio dal modo in cui questo corpo illuminante diffonde la luce nell’ambiente, aprendosi fino a fasci di 62° per un’emissione più omogenea. Anche questo modulo può essere di due potenze (19W o 25W) ed è previsto anche in sospensione. Le celle luminose di cui è composto questo modulo hanno dimensioni molto ridotte (2,7 cm), ma nonostante ciò, la potenza luminosa è piuttosto elevata andando dagli oltre 1400 lumen per il corpo a 19W fino a 2100 lumen per quello da 25W.
Le due famiglie di corpi illuminanti di Funivia, Vector e Sharping sono proposti attaccati al cavo dal quale si alimentano o in variante sospesa e sono complementari tra loro per il tipo di luce emessa.
Vector è una linea di prodotto già collaudata nei precedenti sistemi luminosi di Artemide, infatti la troviamo in “A.24” e in “Turn Around” nei quali le caratteriste illuminotecniche rimangono invariate. Si configura in tre potenze: 7W, 10W, 23W e con esse varia anche la dimensione del corpo illuminante, che nella declinazione più piccola arriva ad avere un diametro di appena 3 cm, mentre in quello più potente è di 5,5 cm. Lo stesso vale per il Vector sospeso, anch’esso di colore bianco o nero, che si staglia nel vuoto per protrarsi verso la superficie da illuminare con una moltitudine di fasci, dati da ottiche chiuse o aperte. Per ogni tipologia di proiettore, infine, si può scegliere la temperatura di luce (2700K, 3000K e 4000K) dando, ancora una volta, totale libertà di progettazione.
Se il proiettore Vector emette una luce a “spot”, lo stesso non si può dire di Sharping, un modulo luminoso lineare che risulta dall’evoluzione di Sharp, famiglia già nota nell’universo Artemide come incasso, plafone o con l’attacco per il sistema A.24 disegnata nel 2016 dalla stessa De Bevilacqua. La complementarità con cui Sharping si inserisce in Funivia è data proprio dal modo in cui questo corpo illuminante diffonde la luce nell’ambiente, aprendosi fino a fasci di 62° per un’emissione più omogenea. Anche questo modulo può essere di due potenze (19W o 25W) ed è previsto anche in sospensione. Le celle luminose di cui è composto questo modulo hanno dimensioni molto ridotte (2,7 cm), ma nonostante ciò, la potenza luminosa è piuttosto elevata andando dagli oltre 1400 lumen per il corpo a 19W fino a 2100 lumen per quello da 25W.
Tutti i corpi illuminanti di Funivia possono essere “Push Dimming” o gestibili con Artemide App, disponibile su App Store e Google Play. L’app ufficiale di Artemide permette il controllo dell’intensità luminosa di ogni elemento attraverso il collegamento Bluetooth. Dentro la piattaforma si possono creare gruppi di elementi e la gestione della luce può essere fatta su tutti i corpi illuminanti contemporaneamente o singolarmente. Inoltre l’app di Artemide permette la creazione di scene multiple, all’interno delle quali ogni corpo lampada viene programmato a piacimento, permettendo di passare con un click da una scenografia ad un’altra.
Tutti i corpi illuminanti di Funivia possono essere “Push Dimming” o gestibili con Artemide App, disponibile su App Store e Google Play. L’app ufficiale di Artemide permette il controllo dell’intensità luminosa di ogni elemento attraverso il collegamento Bluetooth. Dentro la piattaforma si possono creare gruppi di elementi e la gestione della luce può essere fatta su tutti i corpi illuminanti contemporaneamente o singolarmente. Inoltre l’app di Artemide permette la creazione di scene multiple, all’interno delle quali ogni corpo lampada viene programmato a piacimento, permettendo di passare con un click da una scenografia ad un’altra.
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