Libertà di espressione attraverso la luce. Un argomento del quale spesso parliamo nella nostra rubrica per le novità del settore illuminotecnico e che sempre di più diventa centrale nell’illuminazione architetturale. Ghostfeed 2.0 abbraccia questo tema e lo fa con un’essenzialità che permette davvero di pensare alla luce come un elemento ancora prima di un complemento di arredo.
Esse-ci, azienda di produzione corpi illuminanti veneta dal 1984, lancia un prodotto davvero innovativo, amato dai progettisti quanto dai lighting designer per la sua capacità di rompere gli schemi delle strutture a binario tradizionali, conducendo l’immaginazione a progettare liberamente in uno spazio tridimensionale.
Immaginiamo uno spazio da voler illuminare con illuminazione omogenea che sia distaccato dal soffitto e che sostituisca il concetto di tesata tradizionale che porta i corpi illuminanti. In questo caso ci avvaliamo di una fila continua di luce che può muoversi nello spazio secondo linee spezzate completamente libere da ogni vincolo di perpendicolarità delle superfici. Il profilo luminoso Ghostfeed 2.0 può essere interamente illuminato, oppure può essere “oscurato” da un lato con moduli semi-ciechi, per poter dare unicamente luce indiretta. Grazie a questo sistema si possono valorizzare arcate o soffitti di pregio, ma anche giocare sui doppi volumi scendendo in verticale dal soffitto fino a terra. la strip-Led inserita all’interno del modulo è CRI maggiore di 90 e può essere 2700, 3000 o 4000 Kelvin.
Sebbene la scenografia più spettacolare sia il “tutto luce”, Ghostfeed 2.0 può ospitare anche degli spot orientabili che rispecchiano perfettamente la storia di un’azienda che si è sempre concentrata molto sull’applicazione in ambienti work. Lo spot è dotato infatti di una lente, attraverso la quale si può regolare l’ampiezza del fascio da 10º a 40º. Il CRI (indice di resa cromatica) superiore a 90, indica una qualità di emissione luminosa non scontata. Le dimensioni sono piuttosto minute, infatti il diametro del faretto è di soli 3,1 cm ma il flusso è sufficientemente alto, con un’emissione di più di 250 lumen per un assorbimento di appena 3W.
L’applicazione dello spot al sistema monocavo Ghostfeed 2.0 può avvenire anche su una composizione “tutto luce”, ciò significa che il faretto non necessita di un contatto da nascondere all’interno del profilo e consente contemporaneamente l’illuminazione generica con quella puntuale, rendendo il sistema oltre che molto scenografico anche estremamente utile alle diverse necessità progettuali. Controbilanciando la luce puntuale per dare l’accento ad elementi strutturali con quella diffusa, si ottengono illuminamenti unici che soddisfano la committenza.
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